L’Immagine

E’ ragionevole pensare
che il Colosseo sia stato considerato, sin da quando fu costruito, una delle maggiori meraviglie architettoniche mai viste, e che quindi fosse rappresentato in qualche modo. Di fatto, le uniche immagini antiche che ci sono pervenute si trovano su alcune monete.
Abbiamo delle monete emesse ai tempi di Tito, Alessandro Severo e Gordiano, e sono molto preziose non solo perché più o meno rare, ma anche perché ci offrono le uniche rappresentazioni di epoca antica dell’anfiteatro Flavio.

Un bellissimo esemplare del sesterzio coniato nell’ 81 o 82. Venduto ad un’asta, si pensava che potesse raggiungere una quotazione di 80.000 Sterline, invece è stato aggiudicato per 310.000!
(https://www.thetimes.co.uk/article/colosseum-coin-proves-a-rare-spectacle-5z5wpb7kj)

La prima moneta emessa è un sesterzio in bronzo (qui sopra, datata 81 o 82). Si notano le teste della folla nella cavea, puntini anonimi. E’ rispettata l’alternanza, nel quarto ordine, di riquadri con e senza i clypea. Si intravedono le strutture di legno della copertura, e la quadriga che doveva sovrastare l’ingresso centrale a nord-est.
Studiando ancora si nota la suddivisione dei posti all’interno della cavea, e le gradinate radiali. L’imperatore dovrebbe essere quel puntino solo nel suo palco, al centro.
E’ interessante l’esterno, dove è rappresentata la meta sudans (a sinistra) e alcuni portici, su due ordini. Questi sono forse una rappresentazione delle vicine Terme di Tito, o di un passaggio porticato che le collegava all’anfiteatro.

Un altro esemplare del sesterzio di Tito – 80 AD

Dopo la morte di Tito un altro sesterzio bronzeo fu coniato dalla zecca senatoria, molto simile al primo. Luciani segnala però un dettaglio che nel conio precedente forse non vi era: una serie di ghirlande o festoni tutt’intorno al portico in summa cavea (io dico: e se fossero le tende arrotolate del velarium?).

Sesterzio bronzeo coniato dopo la morte di Tito

Il fatto fondamentale è che nelle due monete l’anfiteatro appare completo in tutte le sue parti, tre piani di archi, l’attico con i clypea, le statue negli archi e la quadriga all’ingresso principale. Ciò confuterebbe senza dubbio la tradizionale tesi del completamento del quarto ordine da parte di Domiziano.

Alessandro Severo, 223 AD
Stesso imperatore, stesso anno

Dovettero passare circa 150 anni prima il Colosseo fosse di nuovo raffigurato su una moneta. E’ un tipo, coniato ancora una volta dal Senato nel 223 all’epoca di Alessandro Severo, di cui furono battuti sesterzi in oro, denari in argento e assi in bronzo.
Questa moneta appare con molte variazioni: in alcuni casi mancano i clypea; cambia il numero delle arcate; la meta sudans e l’edificio porticato sono ancora lì, ma dietro la meta vi è la statua del Colosso, ed il porticato ha un solo ordine. L’aureus è molto bello, ma i particolari intorno all’anfiteatro sono appena accennati.

La moneta di Gordiano

Poco più tarda è la moneta di Gordiano III (238-244 AD), coniata dalla zecca imperiale. Pare che non siano monete vere e proprie, bensì medaglioni celebrativi a tiratura limitata. Infatti ve ne sono solo due esemplari (Luciani). Ho due foto di due esemplari che sembrano diversi. Saranno queste le uniche due monete? 

Ancora Gordiano

Stavolta si vede l’arena, e c’è azione: l’imperatore, distinguibile dalla folla, assiste allo spettacolo.
C’è un toro che sfida un elefante montato da un uomo. Fuori, a sinistra la solita meta sudans (Mussolini doveva proprio toglierla?) e il Colosso, a destra il porticato. Nella seconda moneta (quella a colori) l’elefante pare essere uno struzzo, ma anche questo è possibile.

Una riproduzione dei quattro lati del sepolcro degli Haterii

Oltre alle monete sono considerate rappresentazioni dagli studiosi, a rigore, anche il bassorilievo del Sepolcro c.d. degli Haterii (che però offre una ricostruzione poco realistica. La tomba mi sembra una rappresentazione un po’ fantasiosa di un anfiteatro (giudicate voi, la foto è qui a destra). Gli Haterii erano costruttori e celebravano il loro mestiere nelle sculture del sepolcro, che è importante anche per la rappresentazione di una macchina da costruzione.

I frammenti della Forma Urbis

Anche i frammenti (qui a sinistra) che restano della Forma Urbis (una pianta in marmo dell’antica Roma) sono molto schematici ma sono comunque ritenuti una rappresentazione dell’anfiteatro.

E’ giusto inoltre ricordare il recente ritorno del Colosseo sulle monete. In Italia il retro dei  5 centesimi di Euro riporta una classica immagine cartolinesca del monumento. Le foto a colori delle monete antiche sono tratte da Luciani, Il Colosseo. Quelle in bianco e nero da AA.VV., Anfiteatro Flavio.

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