Modelli

Il modello del Colosseo inserito nel plastico della città al Museo della Civiltà Romana

Nel ‘700
era invalsa tra i ricchi la moda di farsi fare modelli di edifici, ruderi e monumenti famosi, costruiti con sughero o legno. Questa arte era iniziata a Napoli nel XVI secolo con gli arredi dei presepi, e si era sviluppata ad uso dei ricchi collezionisti e viaggiatori che iniziavano allora a considerare interessanti e romantiche le antiche rovine.

Nel 1778 l’architetto Thomas Hardwick chiese al napoletano Giovanni Altieri un modello in scala 1:120, da esporre alla Society of Antiquaries a complemento del suo studio sul monumento. Hardwick preparò dei disegni, che abbiamo ancora, mentre il modello è andato perduto. E’ poi testimoniata l’esistenza, nel 1789, di un altro modello, basato sulle misurazioni effettuate dall’architetto e teorico francese Antoine Désgodetz (1653-1728). Le stesse misure del Désgodetz vennero utilizzate da Antonio Chiti per i suoi modelli, che vendeva in tutta Europa. Ne rimangono due del Colosseo, a Kassel e a Darmstadt.

Il modello di Lucangeli, da www.parcocolosseo.it

Il più famoso modello ricostruttivo del Colosseo è senz’altro quello ligneo di Carlo Lucangeli (qui sopra), al quale l’ebanista lavorò per ventidue anni a partire dal 1790. Lucangeli operò scientificamente per rilevare con precisione i particolari architettonici del monumento, e i suoi studi portarono a scoprire parti ancora nascoste, come il muro del retropodio ed il cosiddetto passaggio di Commodo.

Gli appunti di Lucangeli, editi dopo la sua morte, circolarono tra gli appassionati e divennero una delle principali fonti di conoscenza sul Colosseo. Tra il 1792 ed il 1805 Lucangeli completò un altro modello “dello stato attuale”, in sughero, che adesso si trova a Parigi all’École des Beaux-Arts. Alla sua morte nel 1812 il modello ricostruttivo non era ancora terminato, e venne completato nel 1815 dal genero Paolo Dalbono e alcuni artisti. Vi furono aggiunti gli ipogei, che erano stati scavati dopo la morte di Lucangeli, per volontà dello stesso defunto, le gradinate e il velarium.

Il modello di Lucangeli ebbe storia tormentata: fu portato a Londra dal 1815 al 1819; al suo ritorno le casse che lo contenevano rimasero bloccate al porto di Ripetta per problemi doganali; gli eredi del Lucangeli lo vendettero al mecenate Emanuele Godoy, che lo sistemò a casa sua sul Celio. Vi furono altri passaggi di proprietà finché nel 1855 il conte Zeloni ne propose allo Stato l’esposizione (a pagamento) all’interno del Colosseo. Si scoprì però che il conte aveva impegnato il modello al Monte di Pietà sin dal 1851, e quindi lì rimase.

Nasce lo Stato italiano: nel 1874 si propose al Ministro della Pubblica Istruzione l’acquisto del modello dal Monte di Pietà, ma non accadde nulla, sino a quando nel 1879 Rodolfo Lanciani progettò un antiquarium al primo piano dell’anfiteatro.
Si dovette attendere sino al 1883 perché l’opera venisse affidata al Ministero. Il modello era oramai piuttosto rovinato, poiché le sue sezioni staccabili erano rimaste “accatastate come legna”, quindi lo si dovette restaurare. Alla fine nel 1895 fu portato nel Colosseo e finalmente “inaugurato”. Successivamente il modello è stato trasportato a Palazzo Altemps. OInfine, adesso è stato di nuovo trasportato al Colosseo per essere finalmente esposto all’ammirazione dei visitatori.

Il modello di Lindenau, ad Altenburg

In Germania furono molto popolari le riproduzioni di Carl May, che copiò i modelli di Chiti a Kassel, e dei suoi figli Georg e Maximilian. Questi realizzarono un modello in scala 1:60, terminato nel 1853 che si trova ad Aschaffenburg, mentre il modello conservato nel museo Lindenau ad Altenburg   è attribuito alla bottega romana di Luigi Carotti.

Un Colosseo di LEGO®
Nel 2020 LEGO® ha presentato quello che allora era il progetto con più mattoncini di sempre: oltre 9.000!

Il Colosseo di LEGO®

E non è finita …. In molti mi chiedono i piani per costruire un modello dell’anfiteatro. Dovrebbero cercare nella pagina feedback o sulla rete, dove sono disponibili anche modelli in 3D:
https://free3d.com/3d-models/colosseum e a pagamento qui: https://sketchfab.com/tags/colosseum, https://free3d.com/3d-models/colosseum; https://www.turbosquid.com/3d-model/the-colosseum; https://www.cgtrader.com/3d-models/colosseum

Olga (a sin.) e Irina con il loro modello

Olga e Irina, studentesse  dell’Istituto di Architettura di Mosca, hanno costruito un bellissimo modello con l’aiuto di questo sito e moltissimo lavoro. Complimenti! Le foto sono qui sopra.

Un serio tentativo con il Lego® è stato fatto da Ryan McNaught, il quale, utilizzando 20.000 mattoncini, ha presentato un modello in sezione con una metà rovinata come è oggi, e l’altra metà come era quando fu costruito.

Ryan McNaught col suo fantastico Colosseo
L’interno del Colosseo di Ryan

Un’altra realizzazione sorprendente è il Colosseo di pizza, creato nel 2007 dalla food artist Emma Staite – già nota per i suoi interni di cioccolata – per una mostra speciale al Museum of London.

The pizza Colosseum

Nel 2017 Gianluca Vigiliano mi ha inviato le foto di un suo modello 1:250 costruito interamente in legno, con le statue negli archi , gladiatori e pubblico. Dice Gianluca: “l’idea é nata dopo aver visto il film “il Gladiatore”, io sono un modellista e l’ho voluto realizzare un po’ per piacere e un po’ come sfida personale”. Io penso che sia uno dei più belli, ed un grande lavoro. Ecco qua sotto alcune foto.

Il Colosseo di Gianluca Vigiliano
L’interno
Scroll to Top