L E P I E T R E D E L C O L O S S E O
Che fine hanno fatto i materiali asportati dal Colosseo? Sono serviti a mille usi, ma soprattutto per costruire i palazzi dei papi e chiese in tutta la città. Questa pagina mostra alcuni dei più importanti edifici costruiti con i materiali dell'anfiteatro. Sicuramente ne conoscete già qualcuno...
Il Palazzo di Venezia
Iniziato nel 1455 da papa Paolo II fu ultimato nel 1467. Il nome deriva dal fatto che il
Palazzo fu ceduto nel 1564 alla potente repubblica veneta come residenza dei suoi
ambasciatori e del cardinale di S. Marco, che era sempre veneziano. Alla fine del 700 il
palazzo divenne proprietà dell'impero austriaco per effetto del Trattato di Campoformio,
ma nel 1916 il Governo italiano, in guerra contro l'Austria, lo rivendicò. Fu allora
restaurato e durante il periodo fascista divenne la sede di rappresentanza del Capo del
Governo. Fu riaperto al pubblico nel 1944 ed adesso ospita un museo di opere d'arte
eterogenee (dipinti, sculture, bronzi, arazzi, armi, stoffe, ori e avori).
San Marco
La basilica di San Marco fu fondata nel 336 nello stesso sito di oggi, ma venne modificata
più volte. Quella che vediamo adesso fu costruita nel 1455-71 dal cardinale Barbo (poi
papa Paolo II) per i veneziani a Roma. L'interno è stato rimaneggiato nel '700
aggiungendovi decorazioni barocche, ma per fortuna allora fu risparmiata la facciata.
Questa, con la loggia a tre arcate, è attribuita a Giulio da Maiano oppure a Leon
Battista Alberti, ed è considerata una delle più eleganti architetture rinascimentali.
Il campanile è del XII secolo.
La Scala Santa
Domenico Fontana costruì per il Papa Sisto V l'edificio che sorge più o meno di fronte
al Palazzo del Laterano, tra il 1585 ed il 1590. Il papa lo fece costruire per conservare
l'antica cappella privata dei Papi, il "Sancta Sanctorum" che si trovava al
primo piano del vecchio palazzo, il "Patriarchio". Il papa vi fece sistemare
l'antico scalone del vecchio palazzo, che "a partire dal XV secolo fu falsamente
identificato con la scala del "Pretorium" di Pilato, salita da Gesù durante il
processo, donde il nome di Scala Santa". Ancora oggi questa falsa credenza è viva,
ed è inoltre rafforzata dai coperchi di vetro che si trovano su alcuni dei gradini, e che
lascerebbero vedere le tracce delle gocce di sangue che Gesù lasciò sulla scala.
La tribuna di S. Giovanni in Laterano
San Giovanni è la cattedrale di Roma; fondata da papa Melchiade nel IV secolo sulle
proprietà dei Plauzi Laterani, donate da Costantino al pontefice proprio a questo scopo.
La chiesa fu molte volte distrutta e ricostruita, e quella che vediamo oggi è stata
concepita dal Borromini per il Giubileo del 1650. Clemente XII rifece la facciata nel
1735, e Leone XIII l'abside nel 1885. Le pietre del Colosseo vennero utilizzate nel 1439
per riparare la tribuna della Basilica di S. Giovanni in Laterano.
Sotto, a sinistra, la stampa di Giuseppe Vasi mostra il resto della piazza, con l'obelisco, il battistero e l'ospedale sulla destra. La foto a destra mostra l'elegante transetto a cinque archi costruito da Domenico Fontananel 1586. Dalla veranda il Papa benediceva i fedeli.
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Il Palazzo dei Conservatori sul Campidoglio
Il progetto della piazza e dei palazzi che la circondano è, come tutti sanno, di
Michelangelo. Proporzioni stupende e armonia di stile. Il palazzo dei Conservatori fu
realizzato da Giacomo della Porta a partire dal 1563. La finestra centrale fu
successivamente allargata per dare più luce all'interno!
Il palazzo della Cancelleria
E' un altro dei capolavori del Rinascimento. Iniziato nel 1485 e terminato nel 1513, è
attribuito, forse ingiustamente, al Bramante, che in effetti arrivò a Roma quando la
costruzione era già avanzata. Si pensa che l'architetto sia stato Antonio da
Montecavallo, ma alcuni non escludono l'intervento del Bramante nel cortile. Il palazzo fu
sede di magistrature ecclesiastiche, del Tribunale della Repubblica del 1798-99, della
Corte Imperiale napoleonica nel 1810, del Parlamento Romano nel 1849, della Costituente
dello stesso anno, quando vi fu proclamata la Repubblica Romana. Dopo il 1870 rimase la
sede del Cancelliere di Romana Chiesa, col privilegio della extraterritorialità,
confermata dai Patti del 1929.
Il palazzo dei Farnese
La guida del Touring lo definisce "il più bello dei palazzi cinquecenteschi, che
conclude trionfalmente in Roma l'architettura del Rinascimento, avviata dal Palazzo
Venezia". Vi lavorarono ben tre architetti prestigiosi: fu iniziato da Antonio da
Sangallo il Giovane nel 1514, fu continuato da Michelangelo dopo la morte del Sangallo, e
fu terminato da Giacomo della Porta dopo la morte di Michelangelo. Le facciate sulla
piazza sono del Sangallo, il cornicione e la balconata centrale di Michelangelo. Il
palazzo passò dai Farnese ai Borboni di Napoli, ed è oggi sede dell'Ambasciata di
Francia. Nella foto, un po' deformata per via del grandangolare, c'è entrato anche il
viso di Daniele.
A
sinistra il retro del palazzo, con il famoso Giardino Farnese, come era nel 18º secolo,
prima della costruzione dei muraglioni del Tevere. La stampa è di Giuseppe Vasi.
La stampa a destra mostra il Porto di Ripetta, un piccolo attracco sul fiume Tevere. Il porto serviva per le merci provenienti dalla campagna, compresa l'acqua potabile. Leone X aprì una strada (via di Ripetta) per collegare il porto con Piazza del Popolo. Il legname veniva scaricato ad un attracco a monte di Ripetta, che si chiamava Porto della Legna. La zona intorno a Ripetta aveva la tipica cattiva reputazione degli angiporti. Dopo il terremoto del 1703, che fece cadere molti blocchi di travertino dal Colosseo, nel 1709, le pietre furono utilizzate da Alessandro Specchi, sotto Papa Clemente XI, per costruire un nuovo Porto. Il bisogno di proteggere la capitale dalle inondazioni condusse alla fine dell'800 a costruire i muraglioni del Tevere, ed il porto, che non aveva più una giustificazione economica, fu demolito.
Le informazioni sono tratte in gran parte dalla Guida di Roma del Touring Club
Italiano.
Continuate ad esplorare la Roma barocca in questo eccezionale sito, nel quale le immagini di Roma nel 18º secolo dell'artista Giuseppe Vasi sono confrontate con la situazione moderna.