Cronologia

PREISTORIA

Prima che l’uomo arrivasse nel sito di Roma, nella valle del Colosseo si raccoglievano le acque dalle colline circostanti, e si creava uno stagno

I primi abitanti (da https://www.romanoimpero.com/)

508 – 44 a.C. – REPUBBLICA

I Romani prosciugano la valle già dai primi tempi della Repubblica e vi costruiscono case, edifici pubblici e templi. L’area del lago di un tempo si trova adesso al confine di quattro delle regioni della città

La prima Roma ( https://www.romanoimpero.com/)

64 – IL GRANDE INCENDIO DI NERONE

Nerone

Il 19 luglio un incendio si sprigiona in città, si estende velocemente e brucia per sei giorni. A sentire Tacito, Nerone finanzia di sua tasca i soccorsi, apre le porte dei suoi palazzi ai senza casa e sfama i sopravvissuti. Nell’area ripulita dal fuoco Nerone costruisce la sua residenza, detta Domus Aurea: uno spazio enorme (tra i 20 e i 60 ettari) con palazzi, parchi, finti villaggi agresti e altro. In fondo alla valle Nerone fece costruire un enorme bacino rettangolare circondato da un portico.

71 – 72 – INIZIO DELLA COSTRUZIONE

Dopo la morte di Nerone ed un anno di disordini, il nuovo imperatore Vespasiano restituisce ai Romani molto dello spazio della Domus Aurea ed inizia la costruzione di un edificio pubblico – un anfiteatro – proprio nel punto dove Nerone aveva il suo bacino

80 – TITO INAUGURA L’ANFITEATRO

Vespasiano muore nel 79, e non può assistere alla sontuosa inaugurazione dell’anfiteatro da parte del figlio Tito , che morirà due anni dopo, nell’81

Così era da nuovo

80 – 81 ULTIME RIFINITURE

Domiziano

Domiziano, fratello di Tito, completa l’anfiteatro e scava gli ipogei sotto l’arena, dove si preparano gli spettacoli

II SECOLO – ANTONINO PIO RIPARA L’EDIFICIO

Il modello al Museo della Civiltà Romana

Le prime riparazioni sono svolte da Antonino Pio (86-161) dopo un incendio che distrugge 350 case di Roma

217 – COLPITO DA UN FULMINE

Il Colosseo a fuoco: una performance del 2010 degli artisti Thyra Hilden e Pio Diaz

Il 2 agosto 217, nel giorno dei Vulcanalia, un incendio innescato da un fulmine devasta gran parte dell’anfiteatro e della zona circostante. Il Colosseo brucia per giorni. Della fabbrica dei Flavi resta utilizzabile solo lo scheletro. I restauri iniziati da Macrino sono di grande portata: praticamente l’edificio sarà ricostruito completamente

222 – ALESSANDRO SEVERO RIAPRE IL COLOSSEO

Alessandro Severo

Occorreranno molti anni per ricostruire l’anfiteatro. Nel 222, sotto Alessandro Severo, il Colosseo – probabilmente non ancora completamente riparato – è inaugurato, cioè dedicato agli dei, per la seconda volta

240 – UNA MONETA DI GORDIANO III MOSTRA IL COLOSSEO RESTAURATO

Prima di terminare i restauri passano altri 20 anni. Questa moneta di Gordiano III mostra il Colosseo, con la Meta Sudante a sinistra, un leone e un toro che combattono nell’arena, gli spettatori e l’imperatore al centro nel suo palco

250 – IL FULMINE COLPISCE ANCORA, DECIO RIPARA

Decio

Secondo alcune fonti il Colosseo sarebbe stato ancora colpito da un fulmine e danneggiato durante il principato di Decio

262 – UN TREMENDO TERREMOTO COLPISCE L’AFRICA, L’ORIENTE E ROMA

Le province africane e asiatiche (Cirene ed Efeso) sono devastate da un terribile terremoto; gli Eruli e i Goti saccheggiano le coste del Mar Nero e dell’Egeo. L’anno successivo un’epidemia di peste colpisce la città

404 – ULTIMO COMBATTIMENTO DI GLADIATORI AL COLOSSEO

L’imperatore Teodosio impone l’ortodossia cristiana, bandisce il paganesimo e inizia a perseguitare i pagani. Le feste ed i costumi pagani sono aboliti

410 – I VISIGOTI SACCHEGGIANO ROMA- L’ANFITEATRO È USATO COME CIMITERO

Un capitello visigoto

Durante la guerra con i Visigoti l’anfiteatro è abbandonato e i suoi dintorni utilizzati come luogo di sepoltura, dato che l’assedio non permetteva di seppellire i defunti fuori delle mura, come era regola ferrea in tempi normali. Dopo la guerra questi piccoli cimiteri furono “bonificati” seppellendoli sotto due metri di terra. Uno di essi è stato riscoperto solo nel 1895.

V SECOLO – INIZIA IL SACCHEGGIO DEL COLOSSEO

Teodorico

Dall’inizio del V secolo i Romani iniziano a riciclare i materiali dell’anfiteatro: travertino, lastre di marmo, blocchi di tufo, il piombo delle tubature ecc. Questa spoliazione iniziò sin dal tempo di Teodorico (454 – 526) e fu sistematica: intere parti non più utilizzate o danneggiate furono smantellate e riutilizzate.

420 – RIPARAZIONI DOPO IL SACCO DEI VISIGOTI

Teodosio II

Durante il regno congiunto di Onorio e Teodosio II (nella moneta) il Praefectus Urbi Iunius Valerius Bellicius finanzia i lavori di riparazione

429 – TERREMOTO!!

Sotto Teodosio e Valentiniano III (è suo il volto effigiato in questa moneta) un altro terremoto colpisce la città; si fanno ulteriori riparazioni

443 – TERREMOTO ABOMINANDUS !

L’iscrizione di Lampadius

Dopo un altro disastroso terremoto il Praefectus Urbi Rufius Cecina Felix Lampadius fa svolgere delle riparazioni all’arena, al podium e alle gradinate, a sue spese! Leggete l’interessante storia dell’iscrizione di Lampadius (foto di Giovanni Lattanzi)

455 – IL SACCO DEI VANDALI
il re vandalo Genserico salpa con la sua potente flotta da Cartagine, risale il Tevere ed infine saccheggia Roma. Sebbene la storia ricordi il sacco dei Vandali come estremamente brutale (da cui il termine vandalismo per indicare un atto di violenza distruttiva e gratuita), in verità Genserico onorò il suo impegno di non abbattere la sua forza sul popolo romano ed i Vandali non operarono nessuna distruzione degna di nota nella città; essi comunque razziarono l’oro, l’argento e molti altri valori, con un impeto peggiore di quello dei visigoti di Alarico, autori del sacco del 410.  Fu allora che la città venne depredata di molte delle sue ricchezze, e fecero migliaia di prigionieri tra i Romani, che furono deportati in Africa
I Vandali spogliarono il palazzo imperiale ed i templi come quello di Giove Capitolino, privato di metà del tetto di bronzo. Anche le statue furono trasportate su una nave, che però non riuscì a raggiungere il porto di Cartagine, finendo dispersa. In seguito a queste vicende Roma perse buona parte della sua popolazione.

470 – RESTAURI DI MESSIUS PHOEBUS SEVERUS

Questa iscrizione commemora i lavori effettuati da Messius Phoebus Severus, ma non abbiamo altre informazioni

484? – 508? ANCORA RESTAURI

Gli ultimi restauri di cui si ha un documento, da questa lapide. Furono finanziati dal Praefectus Urbi Decius Marius Venantius Basilius. la data è incerta. In questa occasione l’arena fu riempita e una strada fu tracciata attraverso l’anfiteatro lungo l’asse maggiore

523 – ULTIMA VENATIO

Nell’anfiteatro si svolge per l’ultima volta una caccia

530 – 546 – IL SACCO DEGLI OSTROGOTI
Dopo i saccheggi dei Visigoti e dei Vandali, nel 530 la popolazione romana è ridotta ad un decimo di quella che era nel 408, cioè qualche decina di migliaia. Molti cittadini sono ormai fuggiti in Africa o a Costantinopoli. Dopo un lungo assedio, Totila, capo degli Ostrogoti, riesce ad entrare in città grazie al tradimento di un manipolo di Isauri.
Totila, piegatosi alle istanze del diacono Pelagio, ordinò ai suoi guerrieri di cessare ogni strage di cittadini, permettendo però loro di saccheggiare liberamente il resto: gli Ostrogoti si impadronirono quindi delle ricchezze custodite nelle case dei senatori, e i senatori romani si videro ridotti alla condizione di mendicare dagli stessi nemici la vita, con servile e grossolana veste indosso e picchiando d’uscio in uscio.
Gran parte dei cittadini, spinti dalla fame, tentò di porsi in salvo uscendo dalla città. Tuttavia, la gran parte dei fuggitivi perse a causa della fame le loro forze, e perì di fame nel corso della fuga, mentre un’altra buona parte dei fuggitivi furono attaccati dagli Ostrogoti e da essi uccisi. Procopio scrisse amaramente: «A così tremendi estremi volle il fato ridotti e senato e popolo romano»

VI – IX SECOLO – SECOLI DI ABBANDONO

Prosegue lo spoglio dell’anfiteatro; adesso è di proprietà della chiesa di Santa Maria Nova, che vende e affitta case nel monumento.

SECOLI IX – XIII – GRANDE SVILUPPO RESIDENZIALE AL COLOSSEO

Una mappa dei percorsi medievali aperti nell’anfiteatro. I religiosi di S. Maria Nova vendono e affittano case e locali nel monumento, che adesso è chiamato Amphitheatrum Colisei. Una serie continua di case è costruita addosso alla facciata N

1084 – I FRANGIPANE OCCUPANO IL COLOSSEO

I Normanni di Roberto il Guiscardo mettono a sacco la città, che poi cade nelle mani di clan in costante lotta tra di loro. Una di queste famiglie, i Frangipane, fa del Colosseo la sua residenza

1349 – TERREMOTO – THE BIG ONE

Il poeta Francesco Petrarca è testimone dei danni alla città

1309 – 1377 – IL PAPA AD AVIGNONE

Il Papa si trasferisce ad Avignone e l’economia della città ne soffre. La popolazione si riduce a 17.000

1382 – UNA CONFRATERNITA OTTIENE IL COLOSSEO (E I SUOI MATERIALI)

Questo emblema dell’Arciconfraternita è ancora lì

L’ Arciconfraternita del SS. Salvatore ad Sancta Sanctorum ottiene un terzo del Colosseo (il resto è proprietà della Chiesa e del Senato di Roma). I loro emblemi sono affissi al Colosseo per contrassegnare le proprietà. Soprattutto, l’arciconfraternita ottiene la concessione per poterne vendere i materiali. Il monumento è praticamente privatizzato

XV-XVIII secolo – IL SACCHEGGIO SI INTENSIFICA

Per secoli migliaia di carichi di pietre vongono sottratti dal’anfiteatro per costruire chiese e palazzi

1750 – PAPA BENEDETTO XIV PROTEGGE IL COLOSSEO – INIZIANO I RESTAURI

Finalmente! Un editto papale vieta ogni violazione del Colosseo. Iniziano lavori di restauro in diverse parti del monumento

1752 – LA VIA CRUCIS AL COLOSSEO

L’ Arciconfraternita degli Amanti di Gesù e Maria inizia a tenere processioni religiose nel Colosseo: i visitatori trovano la Via Crucis molto spettacolare

1798 – I FRANCESI ENTRANO A ROMA E DICHIARANO LA REPUBBLICA

Secondo un progetto dei francesi occupanti, il Colosseo doveva far parte di un enorme parco archeologico che avrebbe compreso tutto il centro della città

1800 – 1853 – LAVORI SULL’ANFITEATRO

Su impulso dei francesi iniziano i primi scavi; dopo il 1814 e la Restaurazione si costruiscono i due speroni alle estremità della facciata: nel 1820 lo sperone “Stern” (dal nome dell’architetto) sul lato NO, e poi nel 1826 quello “Valadier”, il più fotografato. Nel 1828 Antonio Nibby riesce a svuotare le acque di superficie, e nel 1830 Luis Joseph Duc effettua il primo rilievo del monumento con metodi moderni. Alcuni archi sono ricostruiti, e grandi catene di ferro consolidano la facciata

1870 – NASCE IL NUOVO STATO ITALIANO

Iniziano di nuovo nel 1874 i lavori per liberare definitivamente l’arena e raggiungerne il fondo, dove vengono trovati capitelli, pezzi di colonna, iscrizioni e molti frammenti. Le edicole della Via Crucis sono finalmente rimosse con grande indignazione della Chiesa. I lavori per l’installazione di gas e fogne conducono ad ulteriori scoperte: l’area pavimentata intorno all’anfiteatro, i cippi di delimitazione e una strada

1930 – FONDALE PER PARATE

Mussolini utilizza il Colosseo come luogo di raduni fascisti. La zona è profondamente trasformata dal taglio della Velia e dall’apertura di Via dell’Impero

1940 – LA METROPOLITANA TAGLIA LE FONDAZIONI

La linea della metro passa tra il Colosseo e l’Arco di Costantino

1953 – IL COLOSSEO APPARE IN VACANZE ROMANE

Nella commedia del 1953 di William Wyler, Gregory Peck e Audrey Hepburn girano per Roma in Vespa

1972 – BRUCE LEE COMBATTE NEL COLOSSEO

Nel film dall’infame titolo “L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente” (in originale “The Way of the Dragon”) il grande Bruce Lee vola da Hong Kong a Roma per incontrare e sconfiggere, nei corridoi dell’anfiteatro, un giovane Chuck Norris

OGGI – MIGLIAIA DI TURISTI VISITANO IL COLOSSEO

Il Colosseo è il monumento più visitato d’Italia. Cliccate qui per suggerimenti sulla visita.

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