Tipi di gladiatori

Erano Gladiatori?
I cosiddetti “Romani senza testa” persero la testa molto distante da casa, come ha dimostrato un’analisi multi-isotopica dei resti di 80 scheletri datati a 1.800 anni fa. Riportati alla luce tra il 2004 e il 2005 in un cimitero di York, in Inghilterra, i resti appartengono a 80 individui, che si suppone siano stati gladiatori provenienti da lontane province dell’impero, morti di morte violenta tra i 19 e i 25 anni di età. In molti casi la testa era stata staccata e seppellita assieme al resto del corpo.

Qui sotto: dettaglio di bassorilievo con la morte di un gladiatore.

Vi erano diverse familiae
(specializzazioni) di gladiatori, che si distinguevano dal costume e dalle armi impiegate. Con l’espansione dell’impero si rappresentarono molti diversi tipi di soldati dei paesi conquistati da Roma, e ovviamente anche la loro preparazione era specializzata. Nel ludus, il gladiatore usava per gli allenamenti una spada di legno detta rudis, e anche armi da allenamento più pesanti di quelle normali.

Nella scuola, il futuro gladiatore imparava l’arte delle armi bianche dai doctores, che erano ex gladiatori, ciascuno specializzato in una categoria di combattente.

Un sannita uccide un reziario

Conosciamo 15 diverse categorie di gladiatori (Auguet), ma vi sono dei monumenti che riproducono specie di gladiatori di cui non conosciamo il nome, e talvolta è difficile inserire le diverse specialità in categorie precise, in quanto vi devono essere state delle variazioni anche nella stessa categoria. Si deve anche pensare che gli spettacoli gladiatori durarono per cinque secoli, pertanto è plausibile che vi siano stati dei cambiamenti nel tempo. Gli specialisti non si trovano d’accordo nella classificazione dei gladiatori: la documentazione è scarsa e non è disponibile una descrizione generale dell’argomento.

Il Summa Rudis, l’arbitro

Ad ogni modo, le coppie di gladiatori che combattevano nell’arena erano fisse: il combattimento era bilanciato, nel senso che un gladiatore con più armi offensive disponeva di minori mezzi di difesa. Le tecniche di combattimento seguivano mosse e figure tradizionali, quindi il pubblico ben conosceva questa arte, e si attendeva una prestazione professionale; approvava e disapprovava le manovre dei combattenti come facciamo noi oggi guardando gli spettacoli sportivi. Il pubblico detestava la monotonia e la ripetizione, ed apprezzava il coraggio e l’esibizione di ardimento.

Un’altra immagine dell’arbitro

Pare che il primo tipo di gladiatore fosse il Sannita, più tardi chiamato anche secutor. Era un gladiatore di attacco, che portava un piccolo scudo ed il gladius. Nei secoli la forma del secutor si trasformò nell’hoplomachus, con uno scudo di maggiori dimensioni. Un’altra variazione del secutor era forse il provocator, che probabilmente disponeva di uno scudo rotondo e di una lancia, ed il trax, protetto da metallo e cuoio, con un piccolo scudo e la sica, una spada ricurva.

Il retiarius aveva una rete da gettare sul suo avversario, un tridente ed una spada. talvolta veniva opposto al myrmillo, che aveva un elmo a forma di pesce (notare l’opposizione simbolica della rete e del pesce) ed un grande scudo per difesa, anche se combatteva praticamente nudo. In ogni caso, gli autori hanno opinioni molto diverse sull’argomento, data la scarsità delle fonti e le sottili variazioni sugli stessi temi.

Il dipinto “Pollice Verso”, di Jean León Gérôme. Sembra che Ridley Scott, regista de Il Gladiatore, si sia ispirato a questa immagine: “mi ha parlato dell’Impero Romano in tutta la sua gloria e malvagità… ho capito in quel momento di essere rimasto affascinato”

Vi erano anche gli essedarii, che combattevano dai carri, come abbiamo visto nel film Il Gladiatore, gli equites, armati di lancia e montati su cavalli catafratti (dal greco katà “fino in fondo” e fraktos “coperto, protetto”). I catafratti erano cavalieri della cavalleria sassanide, di quella dei Parti, di quella tardo-romana o dell’esercito bizantino ed anche di altri eserciti; interamente coperti da un’armatura di ferro che li proteggeva in battaglia. Anche il suo cavallo era armato e dotato di corazza con lamine di ferro. Erano dunque cavalieri equipaggiati con armamento pesante che combattevano a lancia in resta. Conosciamo inoltre i laquearii, muniti di una specie di lazo, gli andabates, protetti da una cotta di maglia metallica quasi impenetrabile, et cetera…

Un bassorilievo con due gladiatrici: Amazon e Achillia

Ci sono state anche gladiatori donne; sono menzionati in letteratura e c’è anche il bassorilievo qui sopra, trovato ad Alikarnassos, che mostra due donne combattenti: Amazon e Achillia. Tuttavia, gli studiosi si chiedono come e dove queste donne potessero essere addestrate alle arti del combattimento, visto che le scuole erano riservate agli uomini.

Un’altra categorizzazione divide i gladiatori in base al tipo di spettacolo: c’erano i meridiani, che combattevano al mattino, i cubiculari, che combattevano durante i banchetti, i catervari, che “a modo pugnae, scilicet … confusi mixtique pugnant per catervas” che significa “quelli che combattono tutti insieme in gruppo e in confusione”. Tito a Cesarea decise di gettare nell’arena molti prigionieri di guerra, alcuni alle bestie, altri alle catervas, e ad altri fu ordinato di combattere gli uni contro gli altri.

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