Questa foto mostra il taglio della Velia, uno dei sette colli di Roma, quando fu aperta Via dei Fori Imperiali (1932). La Velia, più che un vero e proprio colle, era una sella che congiungeva il Fagutale, la propaggine più meridionale dell’Esquilino, con le pendici del Palatino.
La Velia anticamente era un’altura dal carattere sacro, poiché ospitava due dei templi più importanti della città: vi era il più antico tempio dedicato a Jupiter Stator, una versione di Giove come il dio che fermava la ritirata o la fuga (stare-stator). La leggenda diceva che il tempio era stato costruito dallo stesso Romolo durante la guerra contro i Sabini, quando i Romani erano stati costretti a ritirarsi (Livio I, 72). Più tardi , nel 294 a.C., il semplice santuario di Romolo fu sostituito da un tempio vero e proprio (Livio, X, 36).
Sulla Velia si trovava anche l’importante tempio di Vesta, ove le Vestali custodivano il sacro fuoco.
In tempi più recenti la Velia fu occupata dalla Villa Rivaldi, con un bel giardino che arrivava sino alla Basilica di Massenzio.
Arriva Mussolini…..
Nonostante il Piano Regolatore del 1931 non prevedesse strade nella zona dei Fori, quello stesso anno iniziarono i lavori per il nuovo viale da Piazza Venezia al Colosseo. Questo progetto era desiderato ardentemente da Mussolini, non solo per fluidificare il sempre crescente traffico automobilistico, collegando il centro della città a nuove zone in espansione, ma anche per creare un largo viale per le parate, e per costruirvi un enorme Palazzo del Partito Fascista. Così poteva anche vedere il Colosseo dal suo famoso balcone di Palazzo Venezia.
I lavori furono condotti in fretta e furia, anche di fronte a molti ritrovamenti. I tesori dissotterrati vennero raccolti in fretta e smistati a magazzini della città. La scoperta più sorprendente fu quando, il 20 maggio 1932, vennero alla luce molti resti fossili, tra i quali il cranio e la zanna di un antico elefante.
Lungo il nuovo viale Mussolini aveva previsto di costruire il Palazzo Littorio, sede del Partito Fascista, un edificio che come volume rivaleggiava col Colosseo. Il primo bando si tenne nel 1933, ma andò a vuoto. Una seconda competizione nel 1937 fu vinta da Enrico Del Debbio, Vittorio Morpurgo e Arnaldo Foschini, ma nel frattempo il sito era stato spostato a Viale Aventino; alla fine il palazzo fu costruito nel Foro Mussolini, oggi Foro Italico, ed è la Farnesina, la sede del Ministero degli Esteri.